Siamo nel 2015 e nella città immaginaria di Santa Mira è presente una base militare da cui partono bombardieri verso l’Iraq per bloccare l’avanzata dell’Isis verso l’Italia. In questo contesto politico/bellico generale si collocano le vicende di alcuni personaggi che vivono situazioni di profonda frustrazione esistenziale per motivi diversi.

Le prime inquadrature dell’opera prima di Guido Acampa testimoniano di un talento notevole dal punto di vista estetico.

Ognuna di esse si rivela dotata di uno sguardo predisposto per cogliere l’essenziale e dargli un ordine complessivo che non sia fine a se stesso. La vita di Santa Mira viene chiaramente definita dopo pochi stacchi di montaggio. Così come la dimensione operativa che Gaudì, il protagonista, ha costruito per crearsi una sorta di barriera protettiva allevando ed addestrando un numero considerevole di cani neri tra cui spicca il bianco della preferita: Alice.

Fino a qui tutto bene e questa sorta di pifferaio di Hammelin, che invece di esseri umani ammalia animali, sembra poter essere posizionata al centro della narrazione. Si tratta di una speranza che dura poco perché ben presto facciamo la conoscenza di un anziano affetto da un Alzheimer che non perdona a cui la moglie e la figlia cercano, come possono, di porre rimedio. Con l’aggiunta della nipotina disegnatrice, che il nonno mette a parte di alcuni suoi segreti e sul cui capo pende una minaccia nucleare che la radio locale cerca di esorcizzare con giochini piuttosto naif che prevedono la presenza di concorrenti definite Luciferine.

Si vorrebbe, è da presumere, raccontare la fragilità di una condizione umana e sociale sottoposta a minaccia e fin qui l’equilibrio narrativo potrebbe dirsi mantenuto con i conflitti interni ai nuclei familiari e, soprattutto, con la presenza di un cane il cui comportamento all’interno del branco addestrato è divergente.

titolo originale:

Il Fronte Interno

paese:

Italia

anno:

2022

genere:

Drammatico

regia:

Guido Acampa

durata:

77 minuti

data di uscita:

26/05/2022

sceneggiatura:

Guido Acampa

cast:

Nello Mascia, Betti Pedrazzi, Luigi Iacuzio, Autilia Ranieri, Antonello Cossia, Margherita Imparato, Raffaele Ausiello, Emanuele Valenti

fotografia:

Gennaro Visciano

montaggio:

Alessandra Carchedi

scenografia:

Flaviano Barbarisi

costumi:

Martina Picciola

musica:

Francesco Sabatini

produzione:

Lapej, con il contributo della Regione Campania e Film Commission Regione Campania

distributori:

Lapej in collaborazione con Artex Film

Premi e festival

Tiburon International Film Festival 2021: Federico Fellini Award

Montreal Independent Film Festival 2021

ARFF Berlin – International Film Awards 2021: Best Feature FIlm

Italia, 2015. Santa Mira è una città immaginaria, dalla sua base militare decollano i bombardieri verso l’Iraq dopo l’avanzata di gruppi jihadisti verso le coste italiane. La città d’invasori è in realtà descritta come una comunità invasa dalla rassegnazione. Un intreccio di personaggi alle prese con i propri demoni mette a fuoco le contraddizioni di una comunità che scende inesorabilmente verso l’oblio e l’imminenza di un pericolo legato non solo agli equilibri internazionali ma soprattutto a quelli interiori che travolgeranno l’intera comunità.

Strani fenomeni si aggirano fra le pieghe di una Santa Mira in progressivo isolamento.

Trailer

Note regia:

Il film in maniera corale alterna le inquietudini dei diversi personaggi i cui destini sono indissolubilmente legati, attraverso una narrazione sospesa e la sensazione che qualcosa di terribile stia per accadere. “Santa Mira” vive con distanza la partecipazione a una guerra che induce alla riflessione sui conflitti religiosi, ma la questione di maggior pericolo sembra però riguardare l’intera specie umana.